TITOLO: Un sacchetto di biglie
AUTORE: Joseph Joffo
EDIZIONE: Bur Rizzoli
PAGINE: 286
TRAMA
Le persecuzioni razziali viste attraverso gli occhi di un bambino: un libro pieno d'odio raccontato senza odio e con uno stupore infantile che lo riallaccia al grande diario di Anna Frank.
Joffo, ebreo, racconta la propria infanzia e le persecuzioni subite in Francia occupata dai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale. Dalla fuga da Parigi, alla ricerca di un rifugio, fino alla salvezza definita avvenuta grazie all'intervento di un sacerdote cattolico.
RECENSIONE
Questo libro è l'autobiografia, di un bambino ebreo, Joseph Joffo, che insieme a suo fratello Maurice, lascia Parigi, la loro città per le crudeli leggi razziali. Trovano rifugio vicino alla costa, ma la pura di essere scoperti è tanta.
Mi è piaciuto molto e una cosa mi è rimasta impressa è quando Joseph, ha appena ricevuto la stella gialla e va a scuola, i suoi compagni lo prendo in giro. E Joseph si chiede che vuol dire Ebreo.
Se lo chiediamo a noi stessi o anche ad un'altra persona non lo sapremo definire. Perché pensiamoci, in realtà il vero senso della parola l'hanno modificata gli tedeschi che si sentivano superiori. In realtà è solo una religione.
Ad oggi dobbiamo cercare di evitare che situazioni come a questa, si ripetono.
Nessun commento:
Posta un commento