Recensione del film "A un metro da te"

Buon pomeriggio cari lettori, oggi vi parlo di un film tratto di un libro che ne abbiamo parlato qualche giorno fa. Il libro in questione è A un metro da te, uscito il mese scorso al cinema. 

DATA USCITA: 21 marzo 2019 

GENERE: Drammatico, Sentimentale 

REGIA: Justin Baldoni 

ATTORI: Cole Sprouse, Haley Lu Richardson, 

Claire Forlani, Parminder Nagra, 

Emily Baldoni, Moises Aris, 

Gary Weeks, Kimberly Habert Gregory 

DURATA: 117 minuti 

"A un metro da te" racconta la storia di WIll (Cole Sprouse) e Stella (Heley Lu Richardons). 

Entrambi sono malati di fibrosi cistica, una malattia che non permette di non far funzionare bene i polmoni. 

Tutte e due sanno che hanno delle restrizioni. Ad esempio i malati di fibrosi cistica non posso stare a meno di due metri di distanza. 

Ma basta un semplice sguardo che tra i due qualcosa scatta, rendendo ancora più difficile quel non sfiorarsi. 

Appena visto il trailer ho pensato piangerò a dirotto, dopo aver letto il libro (Clicca qui per la recensione del libro) ho avuto la conferma. 

Secondo me ho un radar per i libri e film più tristi. Nonostante tutto però mi piacciano da impazzire.

Quindi se pensate che è solo una ennesima storia strappa lacrime, si è così, ma ce qualcosa ancora più profondo e ti riesce a spiegare quanta è importante la vita. Sopratutto per le persone che hanno delle restrizioni, come i nostri protagonisti. 

Vi lascio con delle frasi che hanno detto che mi hanno colpito.  

Per tutto questo tempo ho vissuto per fare la terapia, invece di fare la terapia per poter vivere. Io voglio vivere. 

 Abbiamo bisogno di quel contatto con la persona che amiamo. Come il bisogno di respirare. Non l'ho mai capito finche non l'ho potuto avere. 

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